Riserva Naturale Regionale delle Cesane

E' arrivato il momento di avviare subito il procedimento per l'istituzione della Riserva Naturale Regionale delle Cesane. Quella che oggi è l'area naturale più conosciuta e frequentata dal grande pubblico in questa provincia deve trovare la sua giusta collocazione e identità, in linea con la programmazione dettata dal PPAR e in ottemperanza con la Legge Regionale 15/94. I tempi sono maturi, la disponibilità da parte della Regione è massima, la connotazione politica di una scelta del genere non ha nessuna controindicazione, ma solo vantaggi.
Finalmente si arriverà ad una gestione unica, non divisa tra le due Comunità Montane ma garantita da un organismo che riunirà entrambe. Un'area protetta che potrà semplicemente ricalcare i confini del Demanio, che porterà sicuri benefici d'immagine all'intero territorio e sicuri finanziameti. Nei mesi scorsi Lupus in Fabula ha collaborato all'elaborazione di un programma di rilancio e risistemazione dell'intera zona, sia in riferimento alla sua fruizione turistica, sia per gli aspetti prettamenti conservativi del patrimonio boschivo e faunistico.
I risultati sono soddisfacenti: le Cesane sono in questo momento l'unica area Demaniale in cui è evidente una forma di gestione, certo perfezionabile, ma sicuramente positiva. Il passaggio del Giro d'Italia sarà un altro momento di promozione e, speriamo, di nuovo interesse sull'importanza di cogliere il senso di questa e di altre Foreste Pubbliche, rigettando e contrastando una tendenza che nel recente passato è sembrata quasi svalutarla, passando dalla gestione statale a quella regionale e poi dalla Regione alle Comunità Montane, con sempre meno fondi per la manutenzione e sempre meno personale per la vigilanza, con tentativi maldestri di semi-privatizzazioni per poi diventare anche terra di conquista per bracconieri, moto da cross, trial e quad. Anche le Cesane hanno subito questi impatti ma la tanta gente che le visita quotidianamente senza eccessi e gli sforzi delle Comunutà Montane hanno consentito di limitare i danni. Trasformarle in Riserva Regionale non pone nuovi vincoli ma solo una più attenta e capillare gestione (grazie a nuove energie), un maggiore controllo di quelle attività che oggi si possono fare e che si potrà continuare a fare (raccolta di funghi, tartufi, asparagi ecc.) e invece la repressione degli atti illegali.
Finalmente saranno fruibili tutti gli immobili, chiuse al traffico tutte le piste forestali, ritabellati i confini, programmati e studiati gli interventi sul bosco, mentre il marchio della Riserva rappresenterà quel volano turistico da affiancare alle risorse storiche ad esempio di Urbino e Fossombrone, a tutto vantaggio delle numerose strutture ricettive (bad & breakfast, agriturismi e country-house) sorte negli ultimi anni sulle Cesane.

20.04.06


IL CONSIGLIO DIRETTIVO

 

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